mercoledì 13 settembre 2017

Di nuovo qui... EH GIA'!

BUON GIORNISSIMO!
KAFFEEEEEEEEEEEEEE'?!
Ah... no... aspettate, sto sbagliando qualcosa: non ho né quaranta \ cinquant'anni, né sono impedita con la tecnologia, né condivido le immagini del BUON GIORNISSIMO!
Dunque, rifacciamo?
Rifacciamo.

Ciao!
Avevo abbandonato il blog, ma ho deciso di riprenderlo in mano poiché ne sento la necessità.
Ho voglia di raccontare ciò che faccio, quello che mi succede, quello che mi passa per la testa, farvi conoscere la realtà che sto vivendo.
Dunque, eccomi qui per riprendere in mano questo piccolino che è stato mio amico per qualche mese, lo scorso anno.
Giusto per non perderci di vista, vi lascio il mio Instagram: @elylscorner .
A questo punto, possiamo iniziare.

PREVIOUSLY ON GREY'S AN.... 
No, okay.
Sto sbagliando ancora, scusate!
Ho -purtroppo- questo brutto vizio di immaginare cose nella mia testa e spesso mi porta a vivere la mia vita come se fossi in un telefilm o in un libro. E, ovviamente, c'è bisogno del riassunto prima della puntata.
Ecco, in questo momento c'è veramente bisogno di un riassunto di ciò che ho fatto nei mesi scorsi.
Partiamo proprio dall'inizio inizio.
Il 22 settembre del 2016 sono partita per Bordeaux, dove sono rimasta fino al 13 dicembre, data in cui sono arrivata a Saint Tropez. Anche a Saint Trop, però, non ho resistito molto per varie dinamiche: ciao ciao, baci baci e il 27 febbraio giungo a Nizza, dove ci resto fino al 14 giugno del 2017. Sono partita per un altro lido e infine, il 28 agosto 2017, sono tornata a qui: stessa casa, stesso posto, stesso bar.
ECCO, ANCORA!
Dicevo?
Ah, sì!
Insomma... il 28 agosto sono tornata a Nizza, nella stessa famiglia in cui sono stata da febbraio a giugno.



Actually....
Parliamo del presente, adesso.
Come vi ho anticipato, sono a Nizza.
Dove si trova Nizza? In Costa Azzurra, dipartimento numero 6 della Francia, Sud-Est di questa meravigliosa nazione, a una quarantina di chilometri dal confine italico.
Le mie giornate, onestamente, scorrono pressoché tutte uguali e tranquille.
Dalle 7.00 alle 9.00 mi occupo della piccola D. di quasi quattro anni: le preparo la colazione, l'aiuto a vestirsi e la porto a scuola.
Il tragitto casa - scuola lo passiamo a parlare, ad ascoltare musica e a giocare.
In questo periodo Gli Aristogatti, Let it go di Frozen e Jingle Bells sono le hit preferite che cantiamo a squarciagola.
(Sì, avete letto bene: Jingle Bells, sebbene manchino 14 lunedì a Natale).
Dopo averle lasciato un abbraccio e un bacio fuori da scuola, la consegno alle sapienti mani delle maestre e via, la giornata è tutta per me.
Onestamente, non sto facendo molto: serie tv, dormo, cucino, mi rilasso.
A questo proposito, ho intenzione di cambiare le cose: corso di teatro, club del libro, volontariato, palestra, preparazione al DELF, camminate, qualsiasi attività possibile ed immaginabile.
Stare tante ore senza fare niente non è né produttivo né fa bene: ho bisogno di tenermi impegnata, di attivarmi, di aiutare, di esplorare.

Essere lontana da casa fa bene e male.
Fa bene perché devo darmi una mossa, conto solo su me stessa, inizio finalmente a rendermi conto di cosa voglia dire essere adulti e non avere la pappetta pronta di mammà, organizzarsi per impiegare il tempo al meglio, per essere d'aiuto.
Insomma... si cresce per forza di cose.
E perché fa male?
La risposta è semplicissima: si è da soli.
I propri amici sono lontani, la propria famiglia è lontana.
Okay, esistono Facebook e WhatsApp, ma non è esattamente la stessa cosa.
Ci sono giorni in cui vorrei solo un abbraccio, in cui mi piacerebbe uscire per un caffè e sfogarmi e chiacchierare con le mie amiche più care, ma non è possibile perché ci separano una cosa come 400 chilometri.
Vedo le foto caricate su facebook di serate in cui io manco e mi sale un po' di tristezza, perché se un anno fa non avessi deciso di lasciare l'Italia, sarei anche io in quelle foto.
Le nostre vite vanno avanti, proseguono su binari paralleli: chi è in Italia ed io.
E' un momento strano della mia vita, poiché vedo tutte le mie coetanee sposarsi, avere un ragazzo, avere figli, avere un lavoro solido.
Ed io?
Io non ho un ragazzo, non ho la minima intenzione di sposarmi, mi occupo di una bimbetta di quasi quattro anni e piuttosto che pensare ad "accasarmi", fremo per la prossima season premiere di Grey's Anatomy. E sono in ansia perché la mia ansia ha l'ansia, per non parlare del fatto che devo aspettare due anni - DUE - per l'ultima stagione di Game Of Thrones.
Non ce la posso fare.
Questa è la mia attuale condizione.
Il pensiero è ai miei amici lontani, alla vita che avrei in Italia.
Quando ripenso alle mie decisioni, però, non me ne pento.
Forse mi allontanerò dalle mie amicizie, forse no: lo scoprirò solamente continuando a vivere.
Quello che è sicuro, però, è che la mia vita, al momento, mi piace.
E la risata della piccola D. dà un senso alle mie giornate.
I suoi abbracci mi riempiono di gioia e soddisfazione.

Quando la vado a prendere alle 16.30, spesso torniamo a casa o andiamo al parco.
Passiamo un'oretta a giocare, bagno e poi pigiama!
A questo punto arrivano i genitori della bimba e io preparo la cena.
Ceniamo tutti assieme, sistemo la cucina e la mia giornata è finita!
Ed io posso tornare ad occuparmi delle mie serie tv.

Insomma... nulla di tremendamente eccitante, direte voi, ma per me è inspiegabile quello che si è creato qui, a Nizza.
Qui, ho una seconda famiglia.
Qui, ho il mio nuovo inizio.

domenica 5 marzo 2017

Prima settimana a Nizza!

Buon giorno a tutti!
Come promesso, eccomi di nuovo qui a scrivere della mia avventura come Fille Au Pair!
Non sono riuscita a farlo prima poiché ho voluto dedicarmi interamente a questa nuova fantastica famiglia, nella quale mi sto trovando davvero ma davvero bene.
Iniziamo subito!

Sono arrivata a Nizza domenica 26 febbraio e la famiglia di C. (la mamma), O. (il papà) e D. (la bimba) mi ha accolta a braccia aperte.
Mi sono sentita subito a casa, poiché O. e C. sono davvero ultra gentili e simpatici! La piccola D., poi, è davvero un angioletto con me.
Il lunedì O. ed io siamo rimasti con la piccola D. di tre anni per farla abituare a me: mi ha mostrato la strada per andare a scuola e tutte le abitudini della bimba. La giornata è passata molto in fretta, quasi non me ne sono resa conto, ve lo giuro! A sera ero stravolta, ma soddisfatta.
Il martedì è stato il mio primo vero giorno nell'arena.
Mi sono svegliata alle 6.40, mi sono preparata e sono scesa subito in cucina per preparare la colazione alla piccolina: ho scaldato il latte, ci ho messo dentro il Nesquick, ho preparato la spremuta d'arancia e servito i biscotti mentre C. svegliava D.
Ho fatto fare colazione alla bimba, poi verso le 7.40 l'ho vestita, le ho fatto lavare i dentini e siamo salite in macchina, pronte ad affrontare il traffico di Nizza e la pioggia incessante che non voleva smettere di cadere: certo, come inizio non c'è male!
Sono riuscita a destreggiarmi egregiamente in una città ancora sconosciuta, arrivando perfettamente in orario alla scuola materna che frequenta D.
A quel punto, dopo averla salutata, ho impostato il navigatore e sono andata al mio corso di francese.
Finito anche quello, sono tornata a casa e ho pranzato, mi sono rilassata un pochino e via! Pronta per partire di nuovo per andare a prendere D.!
Mi presento parecchio in anticipo dall'apertura dei cancelli e aspetto. Quando finalmente arriva la piccina, ecco che mi sorride e mi corre incontro. La prendo in braccio e la riempio subito di baci e il suono della sua risata mi riempie di gioia, facendo vibrare il mio cuore d'emozione.
Davvero, è indescrivibile quello che provo in questo momento.
Saliamo in macchina e torniamo a casa.
Giochiamo assieme per un po' e inizio a temere poiché si avvicina il momento della doccia.
Dovete sapere che D. non ama che le si tocchino i capelli e ha una paura assurda che lo shampoo le finisca negli occhi.
Inizio a sudare freddo, ma mantengo la calma, non lo do a vedere, perché so che i bambini lo sanno, lo vedono, se hai paura.
Così finiamo di giocare e andiamo in bagno. La svesto e inizio a lavarle il corpicino e poi... il colpo di genio! Indosso una maglietta con lo stemma di Hogwarts dove sono ritratti gli animali che simboleggiano le quattro Case: un Leone, un Serpente, un Tasso e un Corvo.
A questo punto, inizio a chiederle i nomi degli animali sulla mia maglietta e lei me li dice indicandomeli.
Così, tra un animale e l'altro, riesco a lavarle i capelli senza che faccia nemmeno un verso!
Mi sento quasi un'eroina nazionale per esserci riuscita!
La faccio uscire dalla doccia, l'asciugo per bene e le faccio indossare il pigiamino e proprio in quel momento arriva C.
La mia prima giornata è finita.

Il giardino di casa


Questo è stato il mio primo giorno.
Gli altri evito di raccontarli, poiché sono stati più o meno simili.
Quello che conta, però, è che i genitori sono soddisfatti di me e mi hanno detto che tutto è andato molto bene.
Voi non avete idea di quanto io sia felice, davvero.
Non potete nemmeno immaginarlo!

Vi prometto che da domani cercherò di aggiornare regolarmente il blog!

lunedì 6 febbraio 2017

Qualche piccola spiegazione

A distanza di tre mesi, sono tornata a scrivere su questo blog.
Come mai non ho scritto prima?
La risposta è più che semplice: ho avuto parecchi problemi, che ora vi spiegherò.
Dall'ultima volta che ho scritto, le cose sono rapidamente degenerate, in quel di Bordeaux, dal momento che i genitori del piccolo C. chiedevano più di quanto inizialmente era stato deciso da entrambe le parti. Inoltre, le mie spese non erano coperte dal mio stipendio, così decisi di cercarmi un'altra famiglia.
Trovai facilmente, questa volta nel Sud della Francia, per la precisione a Saint Tropez. Feci domanda di trasferimento per la scuola a Nizza et voilà!
Partii alla volta di una nuova avventura.
Purtroppo, però, ho dovuto abbandonare anche questa famiglia.
Non entrerò nei dettagli, ma questa era una famiglia con molte problematiche e io -purtroppo- non ho ancora gli strumenti né le capacità per aiutarli. 
Ho resistito un mese, poi ho fatto le valigie e sono letteralmente scappata, tornando a casa.
Non mi arrendo, però: la mia avventura da Au Pair non è finita qua, perché ho già trovato un'altra famiglia!
Il 25 di questo mese inizierò a lavorare presso un'altra famiglia, a Nizza questa volta! Così sarò anche più vicina alla scuola!
Non vedo l'ora, sono esaltata come lo ero a Settembre, sapete?
Sperando di riuscire a tornare ad aggiornare il blog come in passato, adesso -dopo avervi dato questa piccola spiegazione- vi lascio!